APERTURA PISTA MOTOCROSS, Informazioni riguardo un'apertura per una pista di motocross

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il.longo
view post Posted on 19/6/2012, 12:19




Buongiorno a tutti, sono un ragazzo della lombardia e assieme ad un mio amico volevamo aprire una pista di Motocross regolare e a norma...
Volevo sapere, dato che sappiamo ben poco su come aprire una pista, come potremmo fare per aprirne una, dal tipo di terreno (agricolo o altri) fino agli eventuali sopralluoghi del FMI.
Grazie mille a tutti!! :lol:
 
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Matteo67
view post Posted on 30/5/2017, 17:26




Buongiorno a tutti
sono un architetto della provincia di Modena e inserisco questo post perchè leggo tanti pareri e opinioni su questo e altri forum e non sempre sono azzeccati. Innazitutto vi comunico che da pochi giorni ho finalmente ultimato le pratiche amministrative per rendere operativa una pista da cross. Vi elenco quello che ho fatto nei 20 mesi di lavoro:
1. Richiesta al Comune di trasformare un terreno agricolo di 22.000 mq in una superficie ad uso sportivo. Ebbene si...non potete prendere un escavatore e spostare della terra. Non esiste il concetto di "SONO A CASA MIA E FACCIO QUELLO CHE VOGLIO IO!". E' come se voi costruiste 600 mq di casa in un lotto che ne permette solo 500..SEMPLICEMENTE NON SI PUO' FARE! Soprattutto in zona agricola ci sono vari e molti vincoli da rispettare e se il Piano regolatore non lo consente la pista non la potete fare in zona agricola. Questo è il processo più lungo..perchè occorre concordare con l'amministrazione comunale i tempi, i modi, le superficie edificabili ecc...NON E' DETTO CHE QUESTO SCOGLIO SIA OLTREPASSABILE semplicemente perchè l' amministrazione comunale non vuole una pista da cross nel proprio territorio!
2. Una volta trasformato l'uso del terreno ad attività sportiva, si può iniziare a progettare la pista. Nel mio caso ho potuto constatare che 22.000 mq sono veramente pochi e tirati all'osso. Questo perchè solo la pista se ne porta via 15.000 mq e nei restanti occorre ricavare, parcheggi pubblici, pacheggi privati, verde privato, verde pubblico e tutti quei servizi di base per l'utilizzo della pista (wc, spogliatoi, doccie, spazi per lavaggio tute e moto). La misura minima credo dovrebbe essere sui 30.000 mq. Se poi volete fare anche un bar, una cucina o un ristorante la cosa si complica ulteriormente perchè oltre allo spazio necessario per queste attività vi serviranno ancora più parcheggi, verde ecc...
3. Il progetto della pista comprende:
- Convenzione col Comune per la gestione delle aree pubbliche e della pista: Il Comune nel passaggio da agricolo a sportivo vi ha fatto aumentare il valore commerciale del terreno... e il Comune ne vuole una fetta! Questa fetta è una opera pubblica nella peggiore delle ipotesi (ciclabile, pedonale ecc...) o come nel nostro caso la disposizione di utilizzare la pista in forma gratuita per alcuni eventi annuali (scuola guida, eventi motoristici ecc...)
- Verifica di assoggettabilità a SCREENING: Quà iniziano i dolori! Praticamente vi chiedono di analizzare tutti gli aspetti che potrebbero incidere negativamente sull'ambiente. E se non lo fate o lo fate parzialmente...allora la pratica va in SCREENING (come le autostrade, gli aeroporti, il ponte sullo stretto di Messina ecc...) Quindi occorre fare questa analisi in modo accurato, descrivendo, le fognature, il suolo, l'aria, le polveri che si generano nella pista, il rumore, i rifiuti che peodurrete, l'utilizzo di acqua per la bagnatura della pista, facendo una relazione geologica, idrogeologica, e geognostica ecc... Tutte le analisi vanno fatte prima e ipotizzando quello che si otterrà una volta attivato l'impianto.
- Piano urbanistico attuativo per la definizione di tutti i parametri edilizi, distanze, norme del piano ecc...
- Ulteriori documenti a corredo della pratica: Dipendono molto da cosa volete realizzare. A titolo esemplificativo: se volete fare una tribuna o una duna di terreno per il pubblico allora vi serve una pratica ai Vigili del fuoco - se volete illuminare la pista di sera per aprire e fare le notturne allora vi serve il progetto dell'impianto elettrico che dimostri che non disturberete con luci puntate chissà dove.
4. Ok allora adesso sono passati circa 20 mesi da quando avete incaricato il vostro tecnico e avete tutti i permessi e le autorizzazioni per poter partire e costuire la pista. Vi costruite la pista, i bagni, le barriere acustiche se sono previste e tutto quello che c è nei documenti precedenti elencati. Iniziate l'attività. Ma il vostro lavoro non è finito sicuramente qui. Vi potranno chiedere di verificare per un determinato periodo quello che avete ipotizzato nello SCREENING.. e quindi dovrete sostenere le spese per effettuare dei rilievi fonometrici o dei rilievi sulla produzione di particolato PM10..NOx..Benzene ecc.. Se questi dati non saranno conformi a quanto previsto allora i vari enti potranno chiedervi di ridurre l'afflusso di moto o di utilizzare solo alcuni tipi di moto o di aumentare le bagnature della pista o di ridurre gli orari di apertura....

Discorso a parte i costi. Per i tecnici considerate nella migliore delle ipotesi 20.000 euro fino ad un massimo di 30.000. Per la pista non meno di 60.000 euro, ma questo dipende tanto da fin dove volete arrivare.

Detto questo vi posto alcuni consigli utili da tenere in considerazione:
- NON PARTITE A FARE LA PISTA SENZA AVERE LE NECESSARIE AUTORIZZAZIONI PENSANDO CHE "Tanto le pratiche le farà il tecnico e si sistema tutto". Questo perchè l'ente X tirerà fuori la norma Y che nessuno conosceva o che viene semplicemente interpretata in modo diverso e quello che avete fatto fino a quel momento è da sistemare o rifare;
- ASPETTATE DI AVERE TUTTE LE PRATICHE IN ORDINE PRIMA DI SPENDERE UN EURO NELL'IMPIANTO;
- NON STRESSATE I VARI ENTI SOLLECITANDO PIU' e PIU' VOLTE sperando di ridurre i tempi. E' una cosa fuori dall'ordinario anche per loro e occorre far combaciare le richieste di: COMUNE-ARPA-PROVINCIA-USL-REGIONE VIGILI DEL FUOCO;
- FIM-UISP e tutti quelle associazioni motoristiche/sportive a cui chiederete informazioni NON SONO VINCOLANTI! Per chiarire questo passaggio è come se vi costruiste una casa seguendo la norma UNI XYZ e non la LEGGE ITALIANA 1234. Semplicemente non si può fare! Prima occorre dare la precedenza alla LEGGE ITALIANA 1234, poi nel caso la pista corrisponda anche alle richieste della FIM della UISP o di qualsisi altra associazione allora sarà autorizzabile anche da quell'associazione con tutti i benecifi che ne derivano (assicurazioni, pubblicità ecc...)
-SE SI FA MALE QUALCUNO SULLA VOSTRA PISTA NON AUTORIZZATA SONO CA221 AMARI...poi casomai siete bravi, avete una bella parlantina e ve la scampate, ma se trovate uno che se ne intende un po' e che va a scavare nella documentazione...ALLORA E' FINITA!

Chiudo dicendovi che se volete ulteriori delucidazioni o siete interessati ad aprire un impianto del genere (motocross-minicross-gokart-quad-flat track ecc...) sono a vostra disposizione e pronto a ripartire per una nuova esperienza anche fuori regione.

Se invece siete degli appassionati o avete degli amici o parenti che si sono fatti del male...e per male intendo male invalidante a vita sono sempre disponibile ad aiutarvi a verificare se la pista in questione è conforme alle leggi italiane.

Matteo
 
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Matteo68
view post Posted on 30/5/2017, 17:27




Buongiorno a tutti
sono un architetto della provincia di Modena e inserisco questo post perchè leggo tanti pareri e opinioni su questo e altri forum e non sempre sono azzeccati. Innazitutto vi comunico che da pochi giorni ho finalmente ultimato le pratiche amministrative per rendere operativa una pista da cross. Vi elenco quello che ho fatto nei 20 mesi di lavoro:
1. Richiesta al Comune di trasformare un terreno agricolo di 22.000 mq in una superficie ad uso sportivo. Ebbene si...non potete prendere un escavatore e spostare della terra. Non esiste il concetto di "SONO A CASA MIA E FACCIO QUELLO CHE VOGLIO IO!". E' come se voi costruiste 600 mq di casa in un lotto che ne permette solo 500..SEMPLICEMENTE NON SI PUO' FARE! Soprattutto in zona agricola ci sono vari e molti vincoli da rispettare e se il Piano regolatore non lo consente la pista non la potete fare in zona agricola. Questo è il processo più lungo..perchè occorre concordare con l'amministrazione comunale i tempi, i modi, le superficie edificabili ecc...NON E' DETTO CHE QUESTO SCOGLIO SIA OLTREPASSABILE semplicemente perchè l' amministrazione comunale non vuole una pista da cross nel proprio territorio!
2. Una volta trasformato l'uso del terreno ad attività sportiva, si può iniziare a progettare la pista. Nel mio caso ho potuto constatare che 22.000 mq sono veramente pochi e tirati all'osso. Questo perchè solo la pista se ne porta via 15.000 mq e nei restanti occorre ricavare, parcheggi pubblici, pacheggi privati, verde privato, verde pubblico e tutti quei servizi di base per l'utilizzo della pista (wc, spogliatoi, doccie, spazi per lavaggio tute e moto). La misura minima credo dovrebbe essere sui 30.000 mq. Se poi volete fare anche un bar, una cucina o un ristorante la cosa si complica ulteriormente perchè oltre allo spazio necessario per queste attività vi serviranno ancora più parcheggi, verde ecc...
3. Il progetto della pista comprende:
- Convenzione col Comune per la gestione delle aree pubbliche e della pista: Il Comune nel passaggio da agricolo a sportivo vi ha fatto aumentare il valore commerciale del terreno... e il Comune ne vuole una fetta! Questa fetta è una opera pubblica nella peggiore delle ipotesi (ciclabile, pedonale ecc...) o come nel nostro caso la disposizione di utilizzare la pista in forma gratuita per alcuni eventi annuali (scuola guida, eventi motoristici ecc...)
- Verifica di assoggettabilità a SCREENING: Quà iniziano i dolori! Praticamente vi chiedono di analizzare tutti gli aspetti che potrebbero incidere negativamente sull'ambiente. E se non lo fate o lo fate parzialmente...allora la pratica va in SCREENING (come le autostrade, gli aeroporti, il ponte sullo stretto di Messina ecc...) Quindi occorre fare questa analisi in modo accurato, descrivendo, le fognature, il suolo, l'aria, le polveri che si generano nella pista, il rumore, i rifiuti che peodurrete, l'utilizzo di acqua per la bagnatura della pista, facendo una relazione geologica, idrogeologica, e geognostica ecc... Tutte le analisi vanno fatte prima e ipotizzando quello che si otterrà una volta attivato l'impianto.
- Piano urbanistico attuativo per la definizione di tutti i parametri edilizi, distanze, norme del piano ecc...
- Ulteriori documenti a corredo della pratica: Dipendono molto da cosa volete realizzare. A titolo esemplificativo: se volete fare una tribuna o una duna di terreno per il pubblico allora vi serve una pratica ai Vigili del fuoco - se volete illuminare la pista di sera per aprire e fare le notturne allora vi serve il progetto dell'impianto elettrico che dimostri che non disturberete con luci puntate chissà dove.
4. Ok allora adesso sono passati circa 20 mesi da quando avete incaricato il vostro tecnico e avete tutti i permessi e le autorizzazioni per poter partire e costuire la pista. Vi costruite la pista, i bagni, le barriere acustiche se sono previste e tutto quello che c è nei documenti precedenti elencati. Iniziate l'attività. Ma il vostro lavoro non è finito sicuramente qui. Vi potranno chiedere di verificare per un determinato periodo quello che avete ipotizzato nello SCREENING.. e quindi dovrete sostenere le spese per effettuare dei rilievi fonometrici o dei rilievi sulla produzione di particolato PM10..NOx..Benzene ecc.. Se questi dati non saranno conformi a quanto previsto allora i vari enti potranno chiedervi di ridurre l'afflusso di moto o di utilizzare solo alcuni tipi di moto o di aumentare le bagnature della pista o di ridurre gli orari di apertura....

Discorso a parte i costi. Per i tecnici considerate nella migliore delle ipotesi 20.000 euro fino ad un massimo di 30.000. Per la pista non meno di 60.000 euro, ma questo dipende tanto da fin dove volete arrivare.

Detto questo vi posto alcuni consigli utili da tenere in considerazione:
- NON PARTITE A FARE LA PISTA SENZA AVERE LE NECESSARIE AUTORIZZAZIONI PENSANDO CHE "Tanto le pratiche le farà il tecnico e si sistema tutto". Questo perchè l'ente X tirerà fuori la norma Y che nessuno conosceva o che viene semplicemente interpretata in modo diverso e quello che avete fatto fino a quel momento è da sistemare o rifare;
- ASPETTATE DI AVERE TUTTE LE PRATICHE IN ORDINE PRIMA DI SPENDERE UN EURO NELL'IMPIANTO;
- NON STRESSATE I VARI ENTI SOLLECITANDO PIU' e PIU' VOLTE sperando di ridurre i tempi. E' una cosa fuori dall'ordinario anche per loro e occorre far combaciare le richieste di: COMUNE-ARPA-PROVINCIA-USL-REGIONE VIGILI DEL FUOCO;
- FIM-UISP e tutti quelle associazioni motoristiche/sportive a cui chiederete informazioni NON SONO VINCOLANTI! Per chiarire questo passaggio è come se vi costruiste una casa seguendo la norma UNI XYZ e non la LEGGE ITALIANA 1234. Semplicemente non si può fare! Prima occorre dare la precedenza alla LEGGE ITALIANA 1234, poi nel caso la pista corrisponda anche alle richieste della FIM della UISP o di qualsisi altra associazione allora sarà autorizzabile anche da quell'associazione con tutti i benecifi che ne derivano (assicurazioni, pubblicità ecc...)
-SE SI FA MALE QUALCUNO SULLA VOSTRA PISTA NON AUTORIZZATA SONO CA221 AMARI...poi casomai siete bravi, avete una bella parlantina e ve la scampate, ma se trovate uno che se ne intende un po' e che va a scavare nella documentazione...ALLORA E' FINITA!

Chiudo dicendovi che se volete ulteriori delucidazioni o siete interessati ad aprire un impianto del genere (motocross-minicross-gokart-quad-flat track ecc...) sono a vostra disposizione e pronto a ripartire per una nuova esperienza anche fuori regione.

Se invece siete degli appassionati o avete degli amici o parenti che si sono fatti del male...e per male intendo male invalidante a vita sono sempre disponibile ad aiutarvi a verificare se la pista in questione è conforme alle leggi italiane.

Matteo
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